Il 28 Ottobre 1922, migliaia di uomini appartenenti al Partito Nazionale Fascista, entrarono a Roma con l’obiettivo di occuparla e costringere il re Vittorio Emanuele III ad affidare la guida del governo a Benito Mussolini. Era l’epilogo di una sequenza di aggressioni, minacce e violenze con cui lo squadrismo aveva ridisegnata la geografia politica anche a livello locale. Ma cosa significava essere “squadrista”? La vicenda di un giovane tarantino, tratta dalle carte dell’Archivio di Stato di Taranto, ci offre alcuni spunti di riflessione.
Archivio di Stato Taranto - Marchigiano Ettore "l'importanza" di essere uno squadrista.