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Archivio di Stato di Taranto

Patrimonio

L’Archivio di Stato di Taranto in quasi Ottanta anni di vita e di attività culturale ha incamerato, in esecuzione della normativa vigente, sia per versamento proveniente da enti e uffici statali della provincia, sia per depositi, trasferimenti e donazioni, un patrimonio documentario che occupa circa novemila metri lineari di unità archivistiche tra buste, registri, volumi, fasci e pacchi.

Il complesso lamenta, purtroppo, la perdita di serie documentarie di notevole interesse storico, prodotte da antiche magistrature ed istituzioni che hanno operato nel territorio dell'attuale provincia di Taranto, e la distruzione, operata dalle truppe occupanti durante il periodo bellico, di documentazione prodotta all'indomani dell'Unità.

Di contro un gran numero di documenti riflettenti la storia della provincia ionica sono stati negli anni Novanta trasferiti dall’Archivio di Stato di Lecce, ove erano conservati, in quello del capoluogo tarantino. Di queste scritture le più preziose sono le Pergamene dell’Università tra i quali sono stati individuati ventisei documenti originali relativi al Principato di Taranto. Tali fonti membranacee si andarono ad aggiungere alle “Pergamene di Taranto": il primo nucleo documentario ad impreziosire nel 1947 la nascita dell'Archivio tarantino. Acquistate da parte della Soprintendenza Archivistica per le Province Napoletane, per conto del Ministero dell’Interno, ed inventariate a cura della dott.ssa Jole Mazzoleni dell'Archivio di Stato di Napoli, raccontano in particolare le vicende storiche del Monastero di San Vito del Pizzo di Taranto e del casale di Montemesola. In tale raccolta è inserito il più antico documento custodito nell’Archivio di Stato di Taranto: si tratta di un atto notarile rogato a Taranto nel 1221 e scritto in caratteri paleografici greci. All'interesse paleografico (è uno dei pochi  documenti dell'Italia meridionale scritti in greco) si aggiunge quello storico, essendo esso testimonianza della pacifica convivenza nella Taranto duecentesca delle culture greco - bizantina e latino - longobarda.

Ma il più cospicuo nucleo pergamenaceo conservato nell’Istituto tarantino è costituito dalle cosiddette “Pergamene degli atti notarili”ossia una raccolta di documenti membranacei che, già copertine dorsali di volumi notarili, sono state “slegate” dai protocolli che avvolgevano nell’anno 1967, per confluire e costituire una miscellanea di atti di natura giuridica diversa ordinati cronologicamente. Tra i documenti cartacei di straordinario interesse e continuità cronologica si annoverano gli Atti notarili, un patrimonio di 12.098 unità comprensivi di repertori ed indici, dei notai del distretto di Taranto a far data dal 1507 al 1917. In tale complesso documentario sono racchiuse le maggiori testimonianze del passato non solo per quantità ma anche per varietà ed importanza. In tale fondo l’esplorazione può essere condotta seguendo innumerevoli filoni di ricerca al fine di ricostruire le vicende storiche, artistiche, architettoniche, economiche, politiche, religiose, spirituali e culturali del territorio jonico.
Accanto a questi importantissimi complessi documentari ritroviamo una molteplicità e varietà di altri fondi archivistici: archivi giudiziari (Corti locali, Giudicati, Preture, Tribunali), Enti di beneficenza, Prefettura, Questura, Stato civile, Liste di Leva e Ruoli matricolari, Catasti, Genio civile, Genio Militare, Arsenale marittimo, Enti ed associazioni diverse, Enti religiosi, Enti territoriali, Partiti politici, Provveditorato agli studi, Archivi di famiglie e di persone, e molti altri ancora.

L'organizzazione del materiale documentario rispecchia i versamenti che si sono susseguiti nel tempo e numerosi sono gli strumenti di ricerca realizzati per rendere fruibile il patrimonio documentario dell’Archivio di Stato di Taranto a disposizione degli utenti per la consultazione dei fondi.

Una prima descrizione dei complessi documentari dell'Archivio tarantino si ricava alla voce Taranto della Guida Generale degli Archivi italiani, edita dal Ministero e consultabile anche in internet, all’indirizzo Direzione generale Archivi: La Guida generale degli Archivi di Stato.

Dal 2005 l’Archivio di Stato di Taranto ha aderito al progetto SIAS (Sistema Informativo degli Archivi di Stato) sviluppato e coordinato dall'Istituto Centrale per gli Archivi, per rispondere all'esigenza di fornire uno strumento di descrizione archivistica informatizzata. Allo stato attuale il patrimonio documentario dell’Istituto tarantino è parzialmente descritto, ma in corso di ulteriore incremento, nella  nuova versione  del SIAS dove sono fruibili le descrizioni dei fondi che sono state riviste, aggiornate ed ampliate rispetto alla versione iniziale.

L’Istituto archivistico tarantino partecipa al Portale Antenati, Gli Archivi per la ricerca anagrafica: in esso è possibile visualizzare le immagini relative allo Stato civile di Taranto e dei comuni ricadenti nella sua provincia conservati per gli anni 1809 - 1900.

Il ricco patrimonio archivistico custodito nell’Archivio di Stato di Taranto è costantemente oggetto di valorizzazione attraverso la realizzazione di mostre documentali anche virtuali on-line (MOVIO), video storie digitali, convegni, seminari e pubblicazioni.



Ultimo aggiornamento: 15/05/2023